"Rebibbia è un'area urbana che fa parte del quartiere di Ponte Mammolo, nella zona nord est di Roma. E' una zona abitativa costruita intorno agli anni '70, dopo la costruzione dell'omonimo carcere, appunto per le famiglie dei lavoratori all'interno di quest'ultimo; è costituita da case quasi completamente familiari composte principalmente da pochi piani e piccoli giardini, in stile quasi rurale."

Questo è quello che ci dicono di questa zona, se cercate informazioni su internet.
La realtà dei fatti è che, in questi giorni in cui ho potuto girare per queste strade, il tempo si è completamente fermato, qui. Persone, luoghi, sensazioni. Si respira un'aria diversa, eppure è la stessa città dove vivo, dove cammino, la stessa aria che respiro tutti i giorni, seppur con un valore diverso. In queste foto un paesaggio urbano arido, spoglio, fatto di strade vuote e freddo. Fatto di inverno. Ogni tanto una persona passa, c'è chi va a correre, chi fa solamente una passeggiata o chi va al solito baretto aperto a prendere qualcosa di caldo, a incontrare gli amici di una vita. Ma è la desolazione che più mi ha colpito, una desolazione fatta di vuoti e pieni, fatta di case piene di vita dentro, ma altrettanto vuote fuori. Un paesaggio ricco di significato, una rilettura di quella che è una delle tante periferie di roma, una rilettura in una chiave forse a me più congeniale, più vicina al mio essere. Un viaggio introspettivo, perché in quelle strade si possono immaginare storie e aneddoti, ma anche silenzi e riflessioni.